Roma, 16 mar. (askanews) – Prudenza e attesa per l’annuncio di Ema in seguito alla sospensione, in via cautelativa e temporaneamente, sui vaccini Astrazeneca viene espressa dal professor Roberto Cauda, direttore Unità Operativa Malattie Infettive del Policlinico Gemelli di Roma.
In attesa di avere informazioni "chiare e certe" per rassicurare chi è in comprensibile ansia. È importante, comunque, mantenere un alto livello di vigilanza. Come spiega lo stesso prof. Cauda ad askanews: "Siamo in presenza della più grande vaccinazione nella storia dell’umanità. In generale, è possibile che si possano verificare, quando si vaccinano milioni e milioni di persone in tutti i continenti, degli effetti collaterali alcuni dei quali anche gravi, ma che non sono dissimili molto da effetti collaterali già visti con vaccini noti e che sono oramai utilizzati da molto tempo. Aspettiamo cosa dirà Ema in modo tale da capire esattamente cosa è avvenuto soprattutto per rassicurare, se possibile, sulla bontà del vaccino e quelle persone che l’hanno fatto e che sono in una comprensibile ansia".
"Leggerei la notizia in modo positivo: la fase 4, che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, ci dà la misura di come sia importante mantenere un alto livello di vigilanza. La lettura positiva che faccio è che gli organismi internazionali e nazionali hanno funzionato e di fronte a un evento inaspettato, inatteso e che potrebbe non avere alcuna relazione con la vaccinazione senza alcun nesso di casualità, c’è stata un’attenzione".
I casi in Italia, così come in altri paesi europei, devono essere letti sui grandi numeri. "Io in questo momento sono molto neutro, aspetto Ema che ha la possibilità di avere accesso a tutti i dati nelle varie nazioni europee, anche l’Oms non ha posto limiti all’utilizzo di vaccino AstraZeneca e anche nel Regno Unito, con 11 milioni di vaccinazioni, non c’è stata alcuna relazione tra gli effetti collaterali visti e l’impiego di AstraZeneca. Ciò che si è visto poteva dunque rientrate nei grandi numeri dei vaccinati come un elemento più casuale".
Il prof. Cauda auspica una decisione nel più breve tempo possibile, perché le persone vanno rassicurate: "Io penso che sia stata una manovra cautelativa a seguito della segnalazione, in vari paesi europei, di un fenomeno di natura tromboembolico, e questo ha messo giustamente in allarme i vari organismi nazionali che ha portato alla sospensione, non al blocco totale, in attesa di far luce".
"Una situazione come questa non può durare se non pochissimo tempo perché le persone sono preoccupate, vanno rassicurate, vanno date delle risposte univoche e certe, in modo che se si riprende la vaccinazione, come è auspicabile, le persone abbiano la certezza che stanno ricevendo qualcosa di efficace e sicuro. Perché sappiamo che c’è una quota parte di soggetti che sono esitanti, a parte i no-vax, che vanno informati e rassicurati con dei dati certi che vengono dalla scienza".
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