Da bambino lo chiamavano "Er puzza", termine romanesco usato per prendere in giro chi si arrabbia facilmente, perché al piccolo Antonio proprio non gli piaceva perdere, nemmeno durante le partitelle con gli amici. Alla Lazio si è consacrato a suon di gol e di prestazioni che lo hanno reso uno dei più forti calciatori italiani. Poi l’esperienza all’Inter un po’ sotto le aspettative sembrava il crepuscolo della sua carriera. Invece no, Antonio Candreva con la Salernitana sta rivivendo una seconda giovinezza in cui sembra aver ritrovato quei colpi che lo hanno consacrato come uno dei talenti migliori in Serie A.
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