“Cerchiamo di far venire qualcuno, se è il caso dall’alto. Se dovesse sentire un elicottero apra la botola e se ha una pila faccia luce”. “Stia al telefono con me. Lei è una dottopressa, giusto? Anche lei si presta per gli altri”, “non attacco, non attacco per nulla, perché lei mi dà coraggio”, “stanno arrivando i miei colleghi”. Sono i dialoghi di alcune disperate richieste di aiuto di persone bloccate in casa o in auto e circondate dall’acqua ricevute dai carabinieri di Bologna nelle ore in cui il territorio veniva colpito dall’enorme quantità di pioggia che ha provocato un morto, tremila evacuati e danni diffusi ancora da calcolare
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