Milano, 22 dic. (askanews) – "Una nuova misura restrittiva al già gravemente compromesso settore della cultura ed in particolare dei teatri – che sono rimasti chiusi per 20 mesi – sarebbe un vero e proprio colpo di grazia". Da Valeria Arzenton, fondatrice di Zed e vicepresidente Associazione teatri italiani privati, arrivano parole nette circa l’ipotesi di introduzione di tamponi obbligatori per assistere a eventi nei cinema e nei teatri.
"Con non poca fatica stiamo ripristinando l’abitudine degli spettatori a fruire e godere dello spettacolo dal vivo, un lavoro certosino di riaccredito di un rapporto fiduciario sospeso da tempo. Un nuovo obbligo, quello aggiuntivo di un tampone negativo per accedere alla sala, sarebbe impensabile anche a livello organizzativo ed economico, precludendo ulteriormente l’utenza agli spettacoli, già ridotta dalle altre prescrizioni. Ci costringerebbe probabilmente a richiudere le nostre sale. Sarebbe infine un brutto segnale rispetto alla validità della campagna vaccinale".
Secondo una ricerca effettuata da SocialCom del tema se ne sta discutendo anche in rete. Solo a dicembre l’argomento cinema/teatri ha prodotto 12 milioni di interazioni e negli ultimi 3 giorni si è registrato un notevole picco.
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