Alì Arbaoui è originario del Marocco, ha 17 anni e da 16 vive in Sicilia. Da un anno è entrato nella squadra di Sant’Angelo di Brolo (provincia di Messina) che milita in terza categoria. A marzo, durante una partita fondamentale per l’accesso ai play-off, l’arbitro suo coetaneo ha interrotto il gioco poco dopo l’inizio del secondo tempo.
Il referto racconta di una testata ai suoi danni. C’è anche un referto del pronto soccorso, che parla di un trauma allo zigomo guaribile con una prognosi di tre giorni. Per questi motivi Alì è stato sospeso per quattro anni dal calcio giocato.
La sua ricostruzione, quella della sua squadra, degli avversari e di numerosi testimoni, però, parla di uno scontro non voluto durante una corsa per protestare contro un calcio di rigore. Adesso si rivolge direttamente alla giustizia sportiva.
Mentre l’associazione sportiva dilettantistica in cui Alì gioca chiede maggiori tutele, anche tramite l’ammissione di prove video, nei provvedimenti a carico delle società sportive.
https://www.fanpage.it/attualita/ali-sospeso-per-quattro-anni-dal-calcio-e-il-suo-appello-alla-giustizia-sportiva-ascoltatemi/
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