Milano, 11 mag. (askanews) – Anche in Italia si soffre la fame. Che vuol dire non solo non avere cibo a sufficienza ma anche non assumere i nutrienti necessari per vivere in salute. Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta contro la fame e la malnutrizione infantile nel mondo, ha presentato a Milano un progetto innovativo per contrastare l’insicurezza alimentare nel breve e nel lungo periodo.
Il direttore Simone Garroni spiega i tre cardini del programma: "Il progetto di Azione contro la fame si chiama "Mai più fame. Dall’emergenza all’autonomia", proprio perché dà sostegno immediato e consente alle persone un intervento anche nel lungo termine. Quello che facciamo è dare un sostegno economico, per poter fare la spesa; facciamo educazione alimentare, perché i partecipanti al programma possano sapere che cosa è giusto comperare e cucinare per una dieta sana e salutare; e poi c’è un percorso di accompagnamento all’occupabilità, quindi andiamo a potenziare le caratteristiche personali e professionali delle persone perché possano aumentare le probabilità di trovare lavoro e quindi di guadagnare reddito, autonomia, dignità per poter orientarsi in una vita migliore".
La Ong ha presentato un Report che mostra come i casi di insicurezza alimentare in Italia siano in aumento per l’impatto sull’economia del Covid-19 e, nelle ultime settimane, della guerra in Ucraina. Secondo l’Istat, sono ora 5,6 milioni le persone che in Italia vivono una condizione di povertà assoluta. E sono donne l’80% delle persone che hanno richiesto di aderire al programma di Azione per la fame, confermando la correlazione tra condizione femminile e insicurezza alimentare. L’età è compresa tra i 30 e i 60 anni, con più della metà che dichiara di essere divorziata, separata o single; il restante 44% è coniugata o convivente. Nel 90% dei casi si tratta di famiglie con uno o più figli a carico e in buona parte di contesti monoparentali.
Durante la presentazione alcuni chef, ambasciatori della campagna Ristoranti contro la fame, hanno dimostrato come sia possibile cucinare piatti sani anche con prodotti semplici.
"La dieta è una componente essenziale e anche l’accesso economico ad una dieta sana è importante, così come sapere quali sono gli alimenti, in ogni momenti della stagione, da poter avere. Spesso le persone con meno disponibilità si concentrano su cibi a buon mercato altamente proteici che riempiono la pancia e ma non danno la migliore salute".
Il modello è basato sulle esperienze già fatte da Azione contro la Fame in Spagna, Palestina, Georgia e in diversi Paesi dell’America Latina dove si sono rilevati miglioramenti sensibili delle abitudini alimentari delle famiglie dei beneficiari e un impatto rilevante, già a breve termine, sul percorso lavorativo dei partecipanti al programma di miglioramento dell’occupabilità.