Si è aperta con un incontro con gli studenti genovesi l’ottava edizione del Festival di Limes, la rivista italiana di geopolitica, in programma a Palazzo Ducale di Genova fino al 21 novembre. Un momento di confronto tra analisti e protagonisti della scena geopolitica per capire come potrà configurarsi il mondo fra trent’anni, il tempo di un generazione. "Immaginiamo il mondo nel 2051 – spiega Caracciolo – elo facciamo non perché siamo diventati cartomanti ma perché pensiamo che la geopolitica sia soprattutto un esercizio di progettazione. La nostra materia non è una scienza in se ma incrocia una quantità di discipline, conoscenze e approcci storici, geografici, una capacità di leggere l’ambiente fisico e, sopratutto, il fattore umano". Un futuro che oltre ad essere pensato è stato anche cartografato con la mostra delle carte di Limes curata da Laura Canali. (Videoservizio di Fabrizio Cerignale)
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