Milano, 17 feb. (askanews) – Sono migliaia gli agricoltori e allevatori lombardi scesi in piazza in tutta la regione con Coldiretti per chiedere soprattutto azioni di contrasto ai rincari dell’energia che si trasferiscono a valanga sui bilanci delle aziende agricole costrette a vendere sottocosto. Una delegazione è arrivata anche nel centro di Milano e ha incontrato il prefetto, Renato Saccone, per chiedergli di farsi portavoce verso il Governo con l’obiettivo di sbloccare nell’immediato l’erogazione di alcuni fondi già previsti, come evidenzia il presidente di Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza, Alessandro Rota: "Abbiamo ad esempio fondi non ancora stanziati come il miliardo e mezzo per l’installazione degli impianti fotovoltaici che per noi sarebbero importantissimi per l’auto approvvigionamento energetico delle nostre aziende, fattore che oggi ci sta mettendo alle strette".
Un problema, quello dell’energia, che impatta, ad esempio, sul costo di produzione del latte, arrivato, secondo un ente ministeriale a 46 centesimi al litro a fronte di un prezzo di acquisto alla stalla di 40 centesimi, ma anche sulla carne di maiale che viene pagata 1,45 euro al chilo a fronte di un costo di 1,7, come testimonia Davide Nava, giovane allevatore di suini: "Noi con il caro energia abbiamo smesso di macinare i nostri cereali continuando a autoprodurci i mangimi e cominciato ad acquistare il mangime finito da altri mangimifici con un costo minore del 20%".
Al presidio milanese ha partecipato anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, secondo il quale i piccoli sostegni messi in campo dalla Regione non potranno comunque essere risolutivi: "Io credo che il problema sia di più ampia portata, deve essere affrontato a livello nazionale e europeo quindi chiediamo che situazione venga affrontata con grande determinazione". Una battaglia per un prezzo del latte più sostenibile simboleggiata da due vitellini portati in piazza a Milano dagli allevatori.