Droni, sistemi di disturbo radio, cani robot, occhiali con realtà virtuale: alle porte di Roma, nelle caserme della naja della Cecchignola, è stato creato il laboratorio dove l’Esercito italiano si prepara ai conflitti del futuro applicando le lezioni dei campi di battaglia ucraini. È il reggimento Rombo: la prima unità che mette insieme operazioni cyber e guerra elettromagnetica. Fondato soltanto un anno fa, è l’avanguardia di una nuova specialità di soldati distinti da un basco di colore grigio chiaro. Il loro compito è attivare una "bolla tattica": uno scudo di impulsi che paralizzi sistemi di comunicazione e droni nemici mentre allo stesso tempo protegge quelli dei nostri reparti. Oggi sono solo 180 donne e uomini, ma in pochi anni diventeranno migliaia perché ogni brigata dovrà disporre di una "bolla tattica". E non si tratta di teoria: nell’ultima esercitazione Stella Alpina hanno dimostrato le loro capacità, schierando i loro apparati hitech in mezzo ai monti e abbattendo velivoli teleguidati senza bisogno di sparare un colpo. Di Gianluca Di Feo. Montaggio Lorenzo Urbani
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