Roma, 7 set. (askanews) – Lutto cittadino a Gragnano, in provincia di Napoli, nel giorno
dei funerali di Alessandro, il 13enne morto dopo essere
precipitato dal quarto piano della sua abitazione.
Centinaia di persone nel chiostro di Sant’Agostino per l’ultimo
saluto; parenti, amici, gente comune. Molti ragazzi indossavano
una maglietta con la sua foto e la scritta "Alessandro vive".
Ad attendere l’arrivo del feretro anche il sindaco Nello D’Auria.
Quando la bara bianca è entrata nel chiostro è partito un lungo
applauso e all’uscita, dopo l’omelia, sulle note della canzone di
Blanco "Finché non mi seppelliscono", sono stati lanciati
palloncini bianchi.
"Guai a voi che ora ridete calpestando i fratelli e guai a voi
perché poi piangerete ma non è una minaccia di un Dio che vuole
distruggere, è la realtà se alimentiamo sentimenti negativi che
ci mettono l’uno contro l’altro", ha detto l’arcivescovo di
Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Franco Alfano, durante
l’omelia.
Si indaga sulla morte di Alessandro; a spingerlo al tragico gesto
sarebbero state le ripetute minacce e vessazioni di una baby-gang
del quartiere. Gli inquirenti ipotizzano il reato di istigazione
al suicidio per sei ragazzi, tra cui l’ex fidanzata.
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