Roma, 12 mag. (askanews) – Un murales in onore di Shireen Abu Akleh, la celebre giornalista di Al Jazeera uccisa da un proiettile mercoledì a Jenin in Cisgiordania; crimine di cui i palestinesi accusano l’esercito israeliano.
Abu Akleh aveva 51 anni ed era uno dei volti più noti dell’emittente qatariota e del mondo dei media in Palestina, celebrata per il suo rigore e il suo coraggio. Molti la descrivono come un modello, soprattutto per le ragazze che vogliono avvicinarsi al giornalismo. "Vogliamo incarnare quello che accade in Cisgiordania e a Gerusalemme occupata" dice l’artista Asmaa Abu Hayya, "quello che fanno le forze di occupazione contro la gente e anche contro i giornalisti".
Heba Akila è la corrispondente di Al Jazeera da Gaza. "Oggi il sangue di Shireen deve essere un messaggio serio per i palestinesi" dice "di tutte le fazioni e anche quelli all’estero oltre alle autorità competenti e alle ong, perché si condanni il suo assassinio. E’ un messaggio molto chiaro al mondo perché costringa Israele a rispettare la libertà di stampa, a proteggere i giornalisti, a seguire la legge e le convenzioni internazionali in materia".
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