A Firenze nasce la prima casa dei rider d’Italia. È uno spazio dove i lavoratori di cibo a domicilio possono attendere le chiamate e riposarsi. Chi fa il rider è costretto a sostare per l’intera giornata in strada, in attesa di una consegna pagata pochi euro, nonostante il gran caldo o le giornate fredde e di pioggia. Da qui nasce il bisogno di uno spazio, una “casa”, dove potersi riparare e riposare, bere un bicchiere d’acqua, ricaricare le batterie, condividere problemi e necessità e magari organizzarsi per cambiare questo modello di lavoro basato sullo sfruttamento, come nello sciopero avvenuto proprio qualche settimana fa.
Casa Rider non è solo questo: è uno spazio di ascolto e confronto per chi lavora nel food delivery e più in generale per tutti coloro che vengono da percorsi migratori e hanno bisogno di informazioni e supporto per uscire da una potenziale condizione di vulnerabilità. Casa Rider, inaugurata martedì mattina alla presenza della sindaca Sara Funaro, sorge nel cuore di Firenze, in via Palmieri 11R, in un locale di proprietà del Comune assegnato alla Cgil che ha promosso il progetto insieme alle organizzazioni L’Altrodiritto, Cat, Oxfam e Nosotras, da tempo impegnate nella tutela delle persone migranti.
L’inaugurazione arriva dopo mesi di iniziative, eventi di autofinanziamento, incontri di co-progettazione insieme ai rider, a singoli attivisti e associazioni del territorio. È stato lanciato un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso al quale hanno contribuito oltre 200 donatori per un totale di 23mila euro raccolti. In questi mesi decine di giovani attivisti si sono presi cura di questo spazio mettendo a disposizione il proprio tempo per i lavori di sistemazione e allestimento, altri hanno donato un oggetto oppure hanno supportato la comunicazione del progetto.
All’appello per rendere accogliente Casa Rider hanno risposto anche alcuni artisti donando proprie opere: Katone e James Vega della Street Level Gallery hanno realizzato graffiti rispettivamente sul bandone della sede e in una tela, così come all’interno dei locali è possibile apprezzare i disegni di Vignettisti per la Costituzione e le foto scattate nel corso degli scioperi dei rider dalla fotografa Giorgia Calvanelli. Casa Rider sorge nei locali che furono sede del Movimento di Lotta per la Casa di Lorenzo Bargellini, all’interno ricordato con una targa, per segnare che questo spazio riprende vita nel solco del mutuo soccorso e dell’impegno sociale. Casa Rider è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 15:00 alle 18:30, saranno valutate nel tempo estensioni di giorni e/o orari sulla base delle esigenze espresse dai rider.
Lo spazio è custodito e curato da uno o più operatori specializzati, impegnati anche in sportelli informativi. “La Cgil – ha detto Bernardo Marasco, segretario Cgil Firenze – ha voluto questo progetto credendoci fermamente, perché per dare voce al lavoro disperso servono luoghi adatti e per rappresentare questo mondo dei rider occorre farsi carico dei loro bisogni, offrendo occasioni di socializzazione e protagonismo sociale”. “È un messaggio molto importante che Firenze dà sul fronte della tutela del lavoro una risposta a chi svolge un’attività che spesso coincide con la precarietà – ha detto la sindaca Sara Funaro – Questi lavoratori avranno finalmente un luogo di riposo e di ristoro, uno spazio di aggregazione e socializzazione, ma anche occasioni di ascolto e confronto. Con Casa Rider la nostra città continua ad essere di esempio a livello nazionale sul tema del lavoro. Siamo stati la prima città ad applicare il salario minimo in tutti gli appalti del Comune. E continuiamo a tenere alta l’attenzione sulle politiche per il lavoro, il reddito, il sostegno alle persone in difficoltà, per una Firenze che mette sempre al centro i diritti e le persone”. (Corriere Tv). Guarda il video su Corriere: https://video.corrierefiorentino.corriere.it/a-firenze-nasce-la-prima-casa-dei-rider/979eece1-3363-463d-8fa7-af97e2036xlk




