Ho deciso di prendere solo alcuni Pokemon in chiesa, perché no?”.
La polizia ha iniziato a indagare Ruslan Sokolovsky poco dopo che il video è stato pubblicato e una commissione d’inchiesta locale ha fatto sapere al ragazzo, che ha 21 anni, di essere sotto accusa per incitamento all’odio e offesa alla sensibilità religiosa, pena per la quale rischia appunto diversi anni di carcere e che è la stessa che venne contestata alle Pussy Riot nel 2012. Il giovane si trova intanto detenuto in carcere da circa due mesi.
Sokolovsky, che ha quasi 300mila iscritti al suo canale YouTube, ha già realizzato altri video che criticano la chiesa russa se secondo il portavoce della comunità ortodossa Legoyda ha lo stesso stile di Charlie Hebdo. In realtà, al di là del singolo episodio, il governo russo ha avuto con Pokemon Go un rapporto conflittuale sin dall’inizio, tant’è che il ministro delle Comunicazioni Nikolai Nikiforov ha addirittura detto al Moscow Times che i “servizi segreti potrebbero aver contribuito a questa applicazione”. Gli attivisti per la libertà di espressione chiedono l’immediata scarcerazione del ragazzo e di altre persone che a causa della nota app sono stati arrestati.
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