Bologna, 25 lug. (askanews) – Un festival musicale dedicato al grande compositore Ottorino Respighi, con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare non solo l’intera opera respighiana, ma anche quella dei compositori a lui contemporanei, facendo emergere l’immenso patrimonio musicale del primo Novecento italiano. A raccogliere questa sfida appassionante è la città di Bologna, patria di Respighi, che nel mese di settembre di ogni anno farà da palcoscenico a concerti, convegni, approfondimenti, collaborazioni e iniziative culturali che coinvolgeranno le istituzioni cittadine e le eccellenze della Regione, con prestigiose collaborazioni internazionali.
L’ideatore del festival Maurizio Scardovi, manager bolognese che opera nel settore della cultura, spiega come è venuto alla luce questo ambizioso ed entusiasmante progetto: "Facendo il lavoro che faccio sono portato a frequentare tutti i maggiori teatri del mondo e sempre incappavo in qualche concerto repighiano: una volta clamorosamente a Washington al Kennedy Performing Arts center la direttrice mi chiese se a Bologna anche noi celebrassimo in maniera degna come stavano facendo loro con tre giorni di concerti la figura di Respighi e io ho risposto ‘no, mi dispiace, non abbiamo un festival ma lo faremo’. E questo poi è diventato un tarlo, una di quelle ossessioni che prendono gli uomini, e alla fine ho scritto questo progetto durante la pandemia, credo che sia molto importante, un atto dovuto".
Un atto certamente dovuto a un bolognese che fu davvero cittadino del mondo, e che viaggiò in Europa, Russia, America Latina e Stati Uniti, tanto che oggi la sua fama è giustamente mondiale. Compositore poliedrico e prolifico nonostante la morte prematura nel 1936, scrisse concerti per solista e orchestra, musica da camera strumentale e vocale, composizioni per pianoforte e per organo, opere liriche e balletti che gli fecero guadagnare persino l’ammirazione di Giacomo Puccini. E poi, i poemi sinfonici, come ricorda un grande concittadino e ammiratore di Respighi, il regista Pupi Avati: "Mi recavo ai Fori Imperiali, in quei grandi spazi, e avevo nelle orecchie i poemi sinfonici di Ottorino Respighi, che sono forse la forma musicale che ti vedere meglio e di più le cose: in quel caso Roma come la vedevo io, la Roma imperiale ma anche la Roma di oggi, nella sua vastità, nel suo mistero".
Ma accanto al rapporto con la Capitale, il grande compositore bolognese rimase profondamente legato alla sua città natale, dove tornò regolarmente e che fu per lui fonte di ispirazione, come spiega Norberto Cordischi Respighi, pianista e musicologo nonché discendente del Maestro: "Respighi ha certo dedicato tre poemi sinfonici alla città di Roma (Fontane di Roma, Pini di Roma, Feste Romane), ma il primo, Fontane, è stato essenialmente composto nella quiete di via Castagnoli a Bologna".
Un luogo dove Respighi trascorse l’infanzia proprio a pochi passi dal Teatro Comunale che, con la Fondazione Musica Insieme e la città tutta, oggi si è fatto sistema per perpetuare l’arte di Respighi anche in Italia e tramandarla alle nuove generazioni, come ricorda il sindaco di Bologna Matteo Lepore: "Abbiamo l’ambizione di promuovere un appuntamento di livello internazionale che negli anni cresca, promosso da Musica Insieme e da tantissime altre organizzazioni e istituzioni della nostra città, che voglio ringraziare per questo impegno creativo".
Appuntamento dunque a Bologna dal 16 al 23 settembre per l’"Edizione 0" del festival, con nove eventi distribuiti in altrettanti luoghi d’arte e cultura della città e musicisti di primissimo piano come Mischa e Lily Maisky – a cui sarà affidata l inaugurazione al Teatro Auditorium Manzoni – e Ilya Gringolts, che chiuderà il Festival accompagnato dall Orchestra del Conservatorio "G.B. Martini" diretta da Luciano Acocella.
Il Festival è organizzato da Musica Insieme in collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, Universita’ di Bologna, Conservatorio "G.B. Martini", Accademia Filarmonica di Bologna, Cineteca di Bologna, Teatro Duse, Filarmonica Arturo Toscanini, Orchestra Senzaspine, Teatro del Baraccano, Mirarte, Fondazione Giorgio Cini, Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il Patrocinio di AGIS – Associazione Italiana Generale dello Spettacolo con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura. Founding Partners Alfasigma e Pelliconi.