Beirut, 11 mag. (askanews) – L’odore di grano bruciato nei silos del porto di Beirut toglie il respiro. Tutto è rimasto come due anni fa: l’inchiesta in corso impedisce di rimuovere i detriti di una esplosione che si è estesa su un raggio di 6 chilometri.
"Qui arrivano le navi per poi scaricare materiale che poi viene distribuito in tutti i Paesi del Medio Oriente", raccontano nel luogo esatto dove il 4 agosto 2020 una grossissima esplosione nel porto di Beirut, il capoluogo del Libano, ha provocato 243 morti. Edifici a venti km portano ancora i segni del boato.
Queste le immagini terribili dell’area ancora sotto sequestro.
Una polenta con sugo rosso di canocchie che sa di mare e che ti conquisterà al primo assaggio. ► ISCRIVITI… Leggi altro
È tornato “La Talpa” su Canale 5, ma questa volta senza diretta: scopri tutti i dettagli su questa versione rinnovata… Leggi altro
La diretta con gli inviati, i corrispondenti, le firme del Corriere della Sera per seguire in diretta la lunga notte… Leggi altro
Candidati mai così anziani, una probabile prima futura donna presidente e la sua risata contagiosa. La campagna elettorale americana 2024,… Leggi altro
Nella localita' a nord della Striscia, le vittime dell'ultimo attacco sarebbero 25 Leggi altro
Da Hanno ucciso l'Uomo Ragno a Pesci Piccoli 2, il regista Francesco Ebbasta racconta gli ultimi lavori in questa intervista.… Leggi altro