Beirut, 11 mag. (askanews) – L’odore di grano bruciato nei silos del porto di Beirut toglie il respiro. Tutto è rimasto come due anni fa: l’inchiesta in corso impedisce di rimuovere i detriti di una esplosione che si è estesa su un raggio di 6 chilometri.
"Qui arrivano le navi per poi scaricare materiale che poi viene distribuito in tutti i Paesi del Medio Oriente", raccontano nel luogo esatto dove il 4 agosto 2020 una grossissima esplosione nel porto di Beirut, il capoluogo del Libano, ha provocato 243 morti. Edifici a venti km portano ancora i segni del boato.
Queste le immagini terribili dell’area ancora sotto sequestro.
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