Il 9 luglio del 2006 l’Italia divenne campione del mondo per la quarta volta nella sua storia. Fabio Grosso, l’uomo dell’ultimo minuto, segnò il rigore decisivo nella finale contro la Francia. La cavalcata trionfale dei ragazzi di Marcello Lippi è entrata a far parte per sempre delle nostre vite: l’esame di maturità, la nascita di un figlio o magari il primo bacio, tutti abbiamo un ricordo che ci legherà per sempre a quel Mondiale e a quell’estate indimenticabile. E rivivendo quei momenti, il sentimento più forte non può che essere la nostalgia, una parola greca che possiamo tradurre come “il dolore del ritorno”. Forse, smettere di guardare al passato e superare la paura del futuro è l’insegnamento più prezioso che il Mondiale del 2006 può darci: perché per quanto unici e speciali, non si può vivere per sempre di ricordi.
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