Dal 20 al 22 luglio 2001, capi di Stato e di governo si ritrovarono in città
Sono trascorsi 20 anni dal G8 di Genova, passato alla storia per le proteste violente, la morte di Carlo Giuliani e per i pestaggi nella scuola Diaz. Dal 20 al 22 luglio 2001, capi di Stato e di governo si trovano nella città della Lanterna. In quei giorni e in quelli precedenti, i movimenti no global e le associazioni pacifiste organizzano manifestazioni di dissenso. Il 20 luglio cortei di protesta non violenti partono in diverse zone della città. Nel primo pomeriggio iniziano gli scontri con la polizia, provocati dall’infiltrazione di black bloc tra i manifestanti. Un colpo di pistola sparato dal carabiniere Mario Placanica da un Land Rover Defender uccide Carlo Giuliani, manifestante 23enne che, a volto coperto, ha in mano un estintore. Indagato per omicidio, Placanica – al termine di lunghe vicende giudiziarie – è stato prosciolto sia dalla giustizia italiana sia da quella europea, avendo agito per legittima difesa. Nonostante la morte del ragazzo, il G8 prosegue e viene portato a termine tra ulteriori disordini. Il 21 luglio le forze dell’ordine fanno irruzione nelle scuole Diaz e Pascoli, concesse come dormitorio ai manifestanti, per una perquisizione. Nonostante nessuno opponga resistenza, la maggior parte degli occupanti viene picchiata e arrestata, per poi essere rilasciata nei giorni successivi. La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato i fatti della scuola Diaz, qualificandoli come tortura. Al termine degli scontri dei tre giorni, 329 arrestati sono risultati estranei ai fatti contestati o non sono state individuate responsabilità specifiche a loro carico. Dopo i tre gradi di giudizio, sono stati condannati solo dieci manifestanti per devastazione e saccheggio a un totale di 98 anni e 9 mesi di carcere. ( Ansa – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/20-anni-g8-genova-scontri-violenze-scuola-diaz-morte-carlo-giuliani/0f7681ec-e647-11eb-bb0b-66fa8228d756